Baceno, comune della Valle Antigorio, ha una superficie di 6872 ettari e si trova a 655 metri sul livello del mare.
La storia di Baceno ha radici antichissime: il nome del capoluogo della Valle Antigorio compare per la prima volta in un documento del 918, ma il rinvenimento, avvenuto nel 1958, di una tomba databile II secolo d.C. testimonia le sue origini ancor più lontane.
Nel Medioevo Baceno ebbe un ruolo importante per l’Alta Val d’Ossola, grazie alla sua posizione strategica alla confluenza di tre valli, Devero Antigorio e Formazza.
Dal 1200 si susseguirono alterne vicende, che videro inizialmente protagoniste le famiglie locali dei De Rodis e dei De Baceno.
Nel 1215 l'imperatore Ottone IV investì della Valle Antigorio la famiglia De Rodia i cui possessi pervennero poi ai De Baceno.
Nel 1381 avvenne il passaggio di Baceno e di tutta la Val d’Ossola sotto la dominazione dei Visconti, nel 1450 subentrarono gli Sforza, mentre nel 1595 il territorio venne dato in feudo ai Borromeo. Nel 1647 Baceno e tutti gli altri centri della Valle Antigorio furono esentati dalla infeudazione.
L'antichità del luogo è attestata dal rinvenimento, avvenuto nel 1958, di una tomba assegnabile al II sec. d.C. Baceno, il cui nome compare per la prima volta in un documento del 918, nel Medioevo segui le vicende dell'Ossola superiore ed ebbe notevole importanza per la sua posizione alla confluenza di tre valli.
Cenni artistici:
Sulla strada per Goglio, in località "al Passo", sussiste uno sbarramento di vallata sforzesco (ultimo decennio del sec. XV) con torre a cavaliere della strada.
La chiesa parrocchiale di Baceno, dedicata a S. Gaudenzio è una costruzione romanico - gotica: iniziata nel XII sec. fu ampliata a tre navate nel XIV e infine portata a cinque nella prima metà del 500, quando venne anche affiancata da un campanile (1523).
Costruita a blocchi squadrati di pietra, la chiesa ha una facciata a capanna ornata da un portale mediano (1505), decorata da archetti pensili e da un rosone e conserva notevoli esemplari d'arte cinquecentesca: Affreschi di A. Zanetti (1549), vetrate dipinte, una ancona in legno scolpito di scuola elvetica. La parrocchia di Croveo ha una porta lignea scolpita nel sec. XVII.
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